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Giancarlo Andenna, professore emerito dell’Università Cattolica di Milano.

Titolo della relazione: “Vercelli negli anni Quaranta del Duecento: la lotta tra gli Avogadro ed il gruppo dei Bicchieri-Bondoni”.

Martedì 18 febbraio,

presso il Circolo Ricreativo di Vercelli, si è tenuta la conviviale organizzata dal Rotary Club Vercelli. La serata, partecipata da varie autorità Rotariane e numerosi soci del Club, ha visto come gradito ospite il Professor Giancarlo Andenna che ha incantato l’uditorio con una relazione intitolata: “Vercelli negli anni Quaranta del Duecento: la lotta tra gli Avogadro ed il gruppo dei Bicchieri-Bondoni”.

Nato a Novara nel 1942, Giancarlo Andenna è stato allievo della Scuola Storica Nazionale presso l’Istituto storico italiano per il Medioevo di Roma.

Dal 1990 al 1993 è stato professore straordinario di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università del Salento. Dal 1993 è stato ordinario di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica di Milano preso la sede di Brescia.

Ha ricoperto dal 2002 al 2012 la carica di Direttore del Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali della sede di Milano.

Dal 2012 è in pensione ma ha proseguito la sua attività dirigendo la rivista Novarien, che esiste dal 1967 e si occupa della storia di Novara, in particolar modo della storia della Chiesa.

Dirige anche la collana “Studi di storia” di Interlinea edizioni. Dal luglio 2013 fa parte dell’Accademia dei Lincei, sezione delle Scienze Morali.

Presso la sede di Brescia dell’Università Cattolica dirige il Centro di studi sulla storia degli insediamenti monastici europei (CESIME), che organizza convegni e pubblica volumi relativi alla civiltà monastica medievale.

Nella sua relazione il Professor Andenna ha raccontato ai soci del Rotary la storia della città di Vercelli nel lontano medioevo partendo dalla straordinaria figura del Cardinal Guala Bicchieri, nato a Vercelli intorno al 1150, che fu Cardinale e diplomatico al servizio dello Stato della Chiesa.

Il Cardinale fu inviato in missione in Inghilterra per conto del Pontefice nel mezzo della prima guerra baronale, mentre i baroni ribelli tentavano di rovesciare Re Giovanni e l’esilio dell’arcivescovo di Canterbury aveva privato la chiesa inglese della sua guida. Guala Bicchieri si schierò a fianco del Re contro i baroni, che appoggiavano le mire del principe francese Luigi al trono d’Inghilterra e alla morte di Giovanni Senza Terra fu uno dei due tutori del giovane erede al trono Enrico III.

Il giovane Re gli sarà talmente grato da affidargli l’Abbazia di St. Andrew a Chesterton, le cui rendite furono successivamente utilizzate per fondare la Chiesa di Sant’Andrea a Vercelli.

La figura del legato pontificio fu determinante per stabilizzare la situazione politica e per la nuova stesura della Magna Charta. Al termine della sua missione, nel 1218, il Cardinal Guala Bicchieri lasciava l’Inghilterra pacificata e unita sotto la corona di Enrico III alla volta di Vercelli portando con se ingenti ricchezze destinate ad incidere in maniera determinante sullo sviluppo della Vercelli medioevale.

Nel 1219 il Cardinale avviò la fabbrica della basilica di Sant’Andrea che sarà inaugurata, dopo soli otto anni dalla posa della prima pietra, nel 1227, anno della sua morte.

Nel 1224 Guala Bicchieri avvia la fondazione dell’Ospedale maggiore. Grazie al ruolo assunto dal Comune di Vercelli nel 1228 sarà fondata in città l’Universitas Scholarium (una delle prime università italiane) organizzata sul modello bolognese, che attirerà a Vercelli una cospicua parte degli studenti padovani. Vercelli può essere considerata una grande città per i parametri dell’epoca: e raggiungerà i quindici-ventimila abitanti all’inizio del Trecento, in corrispondenza dell’espansione demografica che caratterizza tutto il continente europeo; mercanti, notai e avvocati contribuiscono inoltre alla ricchezza della città all’interno delle cui mura un vero boom edilizio porta alla fondazione di numerose chiese e monasteri, e alla costruzione di torri e palazzi privati per la classe dirigente.

Nel corso del XII secolo alla famiglia Bicchieri, erede del Cardinale, si affianca la famiglia Avogadro: le due casate insieme scalzeranno in breve la piccola nobiltà rurale diventando esponenti di riferimento per la gestione del potere. Gli equilibri interni, però, furono presto alterati verso la metà del secolo. Dal 1243 la città fu sfondo di violenti scontri per il potere, conteso tra la famiglia Avogadro, guelfa, e la famiglia Bicchieri (erede delle fortune del Cardinale) che con i Vialardi, i Tizzoni e i Bondoni furono alla guida del partito ghibellino. Un racconto affascinante che ha avvinto i soci e li ha proiettati nel passato per conoscere una parte della storia millenaria di Vercelli. La magia del Rotary.